La glutammina è un aminoacido presente in grande quantità nel nostro corpo, e la si trova anche in diversi alimenti, sia di origine animale, che di origine vegetale.
Alimentazione o integratori?
Nonostante la glutammina sia prodotta in modo spontaneo e naturale dal nostro organismo, può capitare, in alcune particolari circostanze, che il nostro corpo ne consumi in quantità eccessiva, con il risultato di incorrere in una carenza di glutammina. In questo caso cosa si fa? Ci può venire in aiuto l’alimentazione. Esistono, infatti, diversi cibi ricchi di questo prezioso aminoacido. Si tratta, prevalentemente, di cibi altamente proteici, e in modo particolare, alimenti di origine animale.
Se poi, per diversi motivi, l’alimentazione dovesse rivelarsi insufficiente per un giusto apporto di glutammina, si può ricorrere a un integratore alimentare. In commercio ce ne sono di diversi tipi, alcuni contengono esclusivamente glutammina, mentre altri contengono oltre alla glutammina altre sostanze nutritive.
Cibi di origine animale
La glutammina può essere assunta semplicemente mangiando. Ci sono alimenti, infatti, che contengono un’alta percentuale di glutammina. Si tratta, principalmente, di alimenti di origine animale. Ciononostante anche alcuni alimenti di origine vegetale possono contenere interessanti quantità di questo prezioso aminoacido. Quindi se sei vegetariano o vegano, e dalla tua dieta sono esclusi cibi di origine animale, puoi stare tranquillo.
Ma quali sono gli alimenti che contengono glutammina? Quelli che ne contengono di più sono gli alimenti con un’alta percentuale di proteine.
Carne e pesce
La carne è un’ottima fonte di proteine, e quindi è sicuramente l’alimento migliore per assumere glutammina. Pollo, agnello e manzo sono ottime fonti di glutammina. Anche il pesce (come le cozze, i gamberetti e i granchi) ne contengono in grandi quantità. Inoltre, i pesci di mare contengono dosi di glutammina superiore rispetto ai pesci d’acqua dolce. Inoltre, altri alimenti che contengono glutammina sono:
- latte e derivati,
- uova,
- legumi (come ceci, piselli, lenticchie e fagioli),
- verdure a foglia verde (come spinaci, cavoli, lattuga, asparagi e ravanelli).
In ultimo, la glutammina viene assorbita meglio dall’organismo se i cibi non vengono cotti per troppo tempo. Quindi, laddove è possibile, è preferibile assumere gli alimenti crudi. Un’altra precisazione in merito alla carne rossa, che secondo il parere degli esperti non va consumata in dosi non massicce.
Benefici della glutammina
I benefici apportati da un consumo di glutammina sono molteplici. Eccoli di seguito:
- aiuta ad accrescere la massa muscolare,
- migliora la salute del tratto digestivo,
- produce antiossidanti,
- mantiene l’equilibrio del pH nel corpo,
- aiuta nella disintossicazione cellulare e sistemica,
- fornisce energia alle cellule endoteliali che rivestono i vasi sanguigni,
- migliora la memoria e la concentrazione,
- fornisce energia ai neuroni quando i livelli di zucchero nel sangue sono bassi.
La lista dei benefici apportati dal consumo di glutammina è davvero lungo, ma occorre fare una specificazione. I suoi effetti benefici, infatti, devono distinguersi a seconda dello scopo per cui viene somministrato l’aminoacido. Se viene utilizzato per scopi clinici, allora i suoi benefici sono innegabili, poiché scientificamente provati. Per gli scopi sportivi, invece, vi sono pareri divergenti sui reali benefici apportati dalla glutammina.
Chi dovrebbe consumare glutammina?
Sebbene non vi siano controindicazioni circa l’assunzione di cibi che contengono elevate dosi di glutammina, ricordiamo che la scelta di un’alimentazione sana, naturale ed equilibrata, è la base migliore per poter essere in buona salute. Quindi, occorrerebbe includere in ogni pasto le giuste quantità di carboidrati, proteine e vitamine, senza dimenticare anche che, uno stile di vita sano, prevede svolgere regolarmente attività fisica. Tenendo presente le proprie esigenze personali ed eventuali allergie o problematiche in generale. In ogni caso, l’assunzione di glutammina è indicata e utilizzata nel caso di:
- gravi ustioni,
- allenamenti intensivo e prolungati nel tempo,
- frequenti periodi di raffreddore e influenza,
- perdita della massa muscolare,
- ferite e lesioni.